Il seme del Foggia quando germogliera’ darà i suoi frutti. Per il momento accontentiamoci di quanto di buono è stato fatto.

Il seme del Foggia quando germogliera’ darà i suoi frutti. Per il momento accontentiamoci di quanto di buono è stato fatto.

Chi sperava in una chiusura di fine anno con il botto è stato disatteso dalla scialba e opaca prestazione dei rossoneri di Zeman andata in scena nel pomeriggio di ieri allo Zaccheria con il sorprendente Monterosi. La formazione laziale avrebbe meritato sicuramente qualcosina in più, in termini di risultato, per ciò che si è visto in campo con i ragazzi di Menichini che hanno interpretato la gara in maniera impeccabile dando dimostrazione di possedere un’ottima organizzazione di gioco che in parte ha sopperito all’evidente gap tecnico tra le due formazioni. Peccato, perché il popolo rossonero avrebbe meritato sicuramente ben altra chiusura di anno magari con un successo in attesa del verdetto dell’udienza che si terrà il prossimo 28 dicembre quando si discuterà il ricorso del club rossonero avverso alla penalizzazione di quattro punti. Che la gara fosse difficile lo si era capito sin dalle prime battute di gioco ma le avvisaglie maggiori di un pomeriggio non semplice si è percepito nei minuti  finali del primo tempo con i rossoneri inermi difronte alla verve del Monterosi andato vicino al vantaggio in almeno un paio di occasioni e che solo la bravura di un Volpe in giornata di grazia ha evitato. La ripresa poi ha deluso chi si aspettava una reazione di orgoglio di Curcio e compagni che non potevano essere la copia sbiadita di quel Foggia ammirato non più tardi di tre giorni prima al Partenio di Avellino. Il gol del vantaggio degli ospiti ha spezzato le gambe ai rossoneri che hanno smarrito via via la consapevolezza dei propri mezzi andando in confusione senza mai confezionare un’azione degna di tal nome. Unica nota positiva è che questa compagine, pur evidenziando dei limiti tecnici, ha il merito di crederci sempre fino alla fine e gli ultimi due pareggi acciuffati sul filo di lana ne sono la dimostrazione. Zeman al termine della gara ha voluto ringraziare i calciatori a disposizione parlando di un vero e proprio miracolo calcistico quello realizzato sinora. Su questo aspetto siamo perfettamente in sintonia se solo pensiamo ad un gruppo assemblato e forgiato ex novo, con solo quattro conferme rispetto alla passata stagione, nel giro di cinque mesi e che ha collezionato ben 33 punti sul campo, che ha perso la miseria di sole tre partite, che ha realizzato 31 gol subendone 21. Numeri sicuramente positivi che però non devono far passare in secondo piano che questo gruppo ha necessità impellente di essere rinforzato in tutti i reparti soprattutto a centrocampo e attacco dove si è carenti soprattutto sugli esterni da sempre l’arma in più del gioco di Zeman. Almeno tre innesti con caratteristiche zemaniane da acquistare anche in proiezione futura potrebbero aumentare il tasso qualitativo di questa formazione. Un risultato ottimo quello raggiunto dai rossoneri che hanno dovuto fare i conti anche con le innumerevoli defezioni di calciatori importanti e di esperienza assenti da più di due mesi e con il boemo che ha dovuto fare di necessità virtù a volte anche con elementi utilizzati fuori ruolo. Non deve essere un alibi ma la dimostrazione dell’ottimo lavoro che Zeman e il suo staff tecnico ha fatto dal loro arrivo a Foggia. La parola adesso passa giocoforza alla Società. Buon Natale e un sereno  Anno a tutti.

Tiziano Errichiello

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