Dallo Stato ci attendiamo non solo più presenza delle forze dell’ordine. Ci vuole una strategia complessiva che riduca la disoccupazione e costruisca una nuova cultura della legalità.

Dallo Stato ci attendiamo non solo più presenza delle forze dell’ordine. Ci vuole una strategia complessiva che riduca la disoccupazione e costruisca una nuova cultura della legalità.

Lo sguardo dello Stato rivolto sulla Capitanata, non è la prima volta e non sarà l’ultima, ma quello che i foggiani chiedono è che questa attenzione sia continuativa e non solo con misure coercitive, con la presenza di maggiori uomini e mezzi per le forze dell’ordine, con l’istituzione della sezione distaccata della Direzione distrettuale Antimafia, ma anche e soprattutto con l’innesto di due elementi fondamentali per contrastare la criminalità, in particolar modo la mafia: restituire fiducia alla gente della provincia di Foggia e avviare processi produttivi che possano portare occupazione e benessere alla comunità locale sottraendo in questo modo manovalanza alla mala, allo spaccio di droga, alle estorsioni. Lunedì sarà a Foggia il Ministro dell’Interno Lamorgese che parteciperà alla riunione del comitato provinciale in Prefettura sulla sicurezza e ordine pubblico allargato alla partecipazione di altri esponenti istituzionali. Non è escluso che sempre nei prossimi giorni possa essere presente la commissione parlamentare antimafia per fare il punto della situazione. La prossima settimana, quindi, sapremo cosa lo Stato vorrà fare, di nuovo, per tutelare la gente di Capitanata, per restituire tranquillità. Le bombe esplose negli ultimi giorni sono l’ennesimo attacco alla serenità di questa comunità e non costituisce un fatto nuovo, bensì la riproposizione di un sistema di pressione psicologica e di tensione emotiva per estorcere comportamenti a proprio favore. Contemporaneamente alle azioni che il Governo vorrà prendere sotto il profilo della sicurezza, è necessario avviare un percorso di cultura della legalità a cominciare dalle scuole, affinchè la gente perbene non si faccia trascinare dal lato “oscuro”.

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