Si teme una nuova faida sanguinaria dopo l’omicidio di Salvatore Prencipe

Si teme una nuova faida sanguinaria dopo l’omicidio di Salvatore Prencipe

Si lavora in punta di piedi ricostruendo possibili spostamenti della vittima e dei killer che hanno agito sabato scorso in viale Kennedy a Foggia uccidendo Salvatore Prencipe, personaggio noto in città e appartenente al clan composto anche da Trisciuoglio e Tolonese. Il ritrovamento dell’auto bruciata poco dopo l’omicidio conferma che dietro l’agguato ci sia una mano organizzativa esperta e che ha curato tutto nel dettaglio per non lasciare traccia. Ad ogni modo le fucilate esplose all’indirizzo della vittima, già coinvolta nell’inchiesta Poseidon, sembrano essere un messaggio molto chiaro, una vera e propria esecuzione mafiosa che deve far riflettere, considerando che Prencipe apparentemente sembrava essere ai margini del clan. In questi giorni le forze dell’ordine hanno messo a setaccio la città di Foggia e non solo, con perquisizione e alcune verifiche tecniche per cercare tracce di polvere da sparo. Al momento i risultati di questa fase investigativa sono riservati ma non viene lasciato nulla al caso, anche l’ipotesi che i killer venissero da fuori e, comunque, dalla provincia. La situazione nel capoluogo dauno rischia di essere movimentata da altri fatti di sangue, come il passato ci insegna. L’apparente equilibrio tra i clan che gestiscono i traffici illeciti su un territorio anche più vasto è stato già minato da tempo e ci auguriamo che non ci sia una esplosione di episodi criminali. I posti di blocco in città ed eventuali perquisizioni personali a pregiudicati serviranno a limitare che si giri per la città armati, considerando che dopo l’omicidio Prencipe non si esclude che ci siano nuovi obiettivi da eliminare, motivo per cui portarsi una pistola dietro sarà un segnale eloquente di chi teme di essere la prossima vittima.

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