L’assenza di una politica costruttiva e rivolta al bene comune. Foggia paga un prezzo pesante. Ma può avere una grande occasione. Quale?
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Tutto rimandato ad inizio della prossima settimana. Con molta probabilità lunedi quando sarà firmato il decreto con la data delle prossime elezioni amministrative. Si va verso la data del 3 e 4 aprile. Per Foggia potrebbe essere una buona notizia, perché i partiti avrebbero una settimana in più per fare le liste considerando che al momento il capoluogo dauno è tra le città dove si vota, oppure per non farle presentare qualora arrivasse la decisione per un eventuale scioglimento del consiglio comunale per mafia anche dopo Ferragosto. Intanto, la politica è in vacanza e non sembra credere all’ipotesi elettorale per Foggia. Una vacanza o mancanza della politica che dura da troppo tempo, dove in alcuni casi interessi personali hanno prevaricato su quelli della comunità. La gente di Foggia è stanca di tutto quello che ha visto negli ultimi anni, dove sono fallite aziende speciali, dove la città è stata sommersa dai rifiuti, dove le tasse sono schizzate al massimo ma alla fine dei conti non puoi camminare per strada senza finire in una buca e incappare in episodi di micro o macro criminalità. In tutto questo che ruolo ha svolto la politica? Nessuno o quasi, spesso in un silenzio mortificante, altre volte con comunicati stampa dove si leggono commiati o proclami ma senza alcun seguito concreto. Una città dove gli appalti, che dovevano transitare dalla Prefettura, hanno fatto i soliti percorsi e dove usufruire di un servizio comunale non è un diritto, ma una concessione avuta grazie al politico di turno. Tutto questo deve finire e le elezioni sono l’unica strada da percorrere. Ma se il commissariamento più lungo può servire a fare ordine e scavare nelle carte della pubblica amministrazione per rendere tutto più trasparente, allora vada per il Commissario anche per i prossimi due anni. Tutto questo per evitare che Foggia non resti che un cartello all’ingresso della Città.