Perché sparano all’impazzata a San Severo? Proviamo a capirci qualcosa…

Perché sparano all’impazzata a San Severo? Proviamo a capirci qualcosa…

Chi spara lo fa senza particolare esperienza oppure consapevolmente esplode colpi di pistola senza preoccuparsi che quei proiettili possano raggiungere anche altri soggetti al di fuori della vittima predestinata? Ieri è toccato ad Ermanno Bonaventura finire sotto la scarica di colpi mortali (il 32enne non è morto subito), una vera e propria esecuzione simile a quella di Matteo Anastasio freddato durante i festeggiamenti per gli Europei di calcio. Il sindaco di San Severo dopo quell’episodio avanzò una serie di richieste al Ministero dell’Interno ma al momento non ci sono state risposte. La percezione di sicurezza è ai minimi. È necessario un intervento massiccio dello Stato per contrastare la criminalità che abbraccia tutto il territorio provinciale: da quella garganica a quella cerignolana, da quella sanseverese alla società foggiana. Nomi diversi, attività illecite differenziate e modo di uccidere che può lasciare una firma. Sul Gargano si usa il fucile a pallettoni e, in base a come viene colpita la vittima, si può definire se si tratta di una esecuzione per un torto oppure se trattasi di un tradimento (quindi viene solitamente colpita la vittima di spalle). A San Severo si spara all’impazzata, colpendo chiunque si trovi nella traiettoria. Fortunatamente le due persone ferite lievemente ieri pomeriggio hanno avuto la colpa di trovarsi nel momento e nel posto sbagliato. Ora tocca allo Stato reagire. Quindi, reagire e non semplicemente agire. Lo Stato deve far sentire la sua presenza e senza limitazioni di tempo.

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