Video a luci rosse falsato con immagini di una professoressa garganica mandato su whatsapp. La donna disperata denuncia il fatto.

Video a luci rosse falsato con immagini di una professoressa garganica mandato su whatsapp. La donna disperata denuncia il fatto.

I casi che si registrano sono sempre più ricorrenti in Italia e non mancano gli episodi in provincia di Foggia che evidenziano stupidità e cattiveria, come nella storia di una insegnante garganica. Si tratta di un video a luci rosse scaricato dalla rete , che è stato artatamente associato all’immagine del profilo della donna, filmato che ha iniziato a girare tra studenti e non della zona attraverso whatsapp.
“I fatti sono già stati oggetto di una dettagliata denuncia, trasmessa alla Procura della Repubblica di Foggia tramite la polizia postale che si occupa di questo genere di indagini”, racconta l’insegnante. “Mi auguro, pertanto, che vengano presto individuati gli autori di questo odioso reato e che siano chiariti i motivi di questa condotta inaccettabile. Questo atto di inaudita e vile violenza, nei confronti di una donna e, per giunta, docente con un rilevante ruolo sociale, è finalizzato, certamente a screditare anche la mia professionalità, ed ha ferito gravemente la mia dignità. Desidero che la mia spiacevole esperienza sia conosciuta, affinchè si possano prevenire nel futuro simili azioni, che così facilmente si possono attuare, specie a danno delle donne. Spero che chi ha commesso questo reato si penta e risarcisca il danno che ho subito”.
Un danno anche e, soprattutto, psicologico. Effetti che la vittima sta pagando duramente in questo periodo consapevole che le persone potrebbero farsi idee sbagliate magari alimentando maggiormente lo scherzo di pessimo gusto (se di scherzo possiamo parlare) inoltrando a loro volta il video, inconsapevoli di essere punibili penalmente. Il legale della vittima, gli avvocati Enrico Rando, in qualità di difensori della persona offesa, confidano nel lavoro della magistratura e della polizia giudiziaria. “Esortiamo ogni persona che è in possesso del video incriminato di darne comunicazione alle autorità competenti e di non inviarlo ad altri utenti perchè diversamente verrebbero reiterate le condotte di reato da perseguire”, spiega Rando. Il difensore auspica che le istituzioni e i cittadini tutti si schierino dalla parte della vittima.

 

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