Foggia con la testa nel pallone. L’immagine della città può dipendere anche dai risultati sportivi?

Foggia con la testa nel pallone. L’immagine della città può dipendere anche dai risultati sportivi?

Una città con la testa nel pallone. Qualcuno potrebbe dire di aver scoperto l’acqua calda, ma è anche vero che nella miseria di distrazioni dalle difficoltà quotidiane offerte in questo territorio vedere dello spettacolo nello sport non è una cosa che capita spesso. Ed allora, bastano novanta minuti per dare nuova vita ad una fiamma mai spento, ma solo sommersa da quella cenere deposita dalle macerie dei fallimenti sul campo e nei tribunali di società sportive battenti come bandiera il Satanello. La partita di ieri sera a Bari poteva finire anche con un risultato diverso, ma avrebbe cambiato di poco il giudizio di tutti, anche dei più distaccati e scontrosi tifosi, magari titubanti della nuova era Zeman. Ieri il Foggia ha dato una lezione di calcio (come tra l’altro abbiamo voluto titolare il nostro speciale Lo Zac di ieri) ai baresi, ma a tutti coloro che hanno approfittato di mamma Rai per vedere una squadra di Zeman giocare. Pressing asfissiante, corsa a tutto campo, verticalizzazioni e ricerca spasmodica della finalizzazione spettacolare. Ieri Ferrante ha fallito una rete praticamente fatta con una triangolazione in zona d’attacco frutto del più conosciuto schema zemaniano. Ma poi ha rimediato quasi allo stesso modo facendo esplodere di gioia quel centinaio di tifosi mischiati tra i ventimila del San Nicola e tanti, tantissimi, collegati da ogni parte d’Italia. Il calcio a Foggia ha la capacità di distrarre dai problemi, anche i più seri, e di portare tante persone fino a mezzanotte dinanzi ad uno stadio (lo Zaccheria) ad attendere i propri beniamini per dire grazie per l’impegno, niente più. Giocare come hanno fatto questi ragazzi è un messaggio alla purezza del calcio che sta svanendo. L’immagine di Foggia, così deturpata dai fatti di cronaca nera, potrebbe riprendersi una sua prima rivincita proprio partendo dal calcio e dallo sport in genere. Un segnale da non sottovalutare.

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