22 Anni dal crollo di viale Giotto. E’ un dovere ricordarlo alle giovani generazioni.

22 Anni dal crollo di viale Giotto. E’ un dovere ricordarlo alle giovani generazioni.

Ricordare quella notte tra il 10 e l’11 novembre è come riaprire una ferita che, forse, non si è mai rimarginata. Sono trascorsi 21 anni ed il crollo di viale Giotto al numero civico 120 è sempre vivo e non solo nei parenti delle vittime, nei superstiti, in tutti quei foggiani per parteciparono ai soccorsi ed al dolore di quello che stava accadendo, tra il dramma di quei 67 corpi estratti dalle macerie ed i superstiti, anche molto giovani e che oggi sono cresciuti, tanto da aver dato un futuro creando nuove famiglie. Foggia per non dimenticare quello che accadde nel 1999 ha voluto lasciare una traccia indelebile: un giardino con un monumento che faccia ricordare a tutti il dramma vissuto a causa della superficialità dell’uomo. E’ importante parlarne oggi alle nuove generazioni di come tante famiglie furono annientate, come in una guerra dove non puoi lottare contro un nemico, ma puoi contare solo morti e feriti quando il cedimento strutturale ha completato la sua opera distruttiva. E’ importante parlarne in famiglia, nelle scuole, dovrebbero ricordarlo anche i sacerdoti durante la messa domenicale. Un 15enne di oggi difficilmente conosce o sarebbe in grado di spiegare cosa è stato quel difficile momento per la città di Foggia dilaniata dal dolore. Una città che, però, ha saputo rialzarsi ancora una volta dando prova di compostezza nel momento più drammatico e di voglia di ricominciare. Quella stessa forza che oggi deve sostenere questa comunità a riprendere la retta via, recuperando serenità e voglia di operare. Il destino di Foggia è nelle mani dei foggiani, che devono trovare il coraggio di reagire, come fecero dopo il terremoto o dopo la seconda guerra mondiale o, ancora, dopo il crollo di viale Giotto. Ancora una volta riusciremo a farcela, ne sono sicuro.

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