PNRR, Capitanata indietro di 30 anni rispetto al resto del Paese.

PNRR, Capitanata indietro di 30 anni rispetto al resto del Paese.

Mentre in altre zone della Puglia e ancor di più d’Italia si programma il futuro dei territori per i prossimi 10 anni attraverso i fondi del PNRR con investimenti che possano determinare una ricaduta continuativa dal punto di vista occupazionale, in provincia di Foggia si esulta per l’ottenimento dei fondi da impegnare per la realizzazione di una parte della Vico-Mattina (il primo lotto per un importo di 300 milioni di euro) e per la realizzazione della regionale che colleghi il casello autostradale di Candela con Poggio Imperiale con un investimento di 50 milioni di euro. E’ come per dire che in Capitanata siamo indietro con le infrastrutture di almeno 30 anni. A dirlo non siamo noi ma i fatti testimoniati dalle pluriennali richieste delle pubbliche amministrazioni, delle organizzazioni imprenditoriali soprattutto turistiche e dai lavori finanziati, appaltati ed iniziati e poi lasciati allo stato di abbandono. Questa volta la situazione sembra essere differente perché ci sono di mezzo fondi europei che devono essere spesi nei tempi prefissati e con procedure molto ben determinate. Siamo, quindi, a discutere delle ricadute positive del PNRR sulla Capitanata, che in verità hanno più la parvenza di un contentino piuttosto che un piano di intervento da integrare in una strategia più grande, oppure più semplicemente l’incapacità di presentare progetti legati ad un piano di sviluppo di ben altra dimensione. Su questo fronte è praticamente assente, almeno per il momento, il Comune di Foggia che perderebbe una occasione irripetibile per pianificare nuove strategie economiche ed occupazionali. E sul fronte della viabilità resta nel silenzio la questione della statale 16 nonostante i buoni propositi. L’errore di fondo potrebbe essere quello di essersi accontentati di un allargamento e messa in sicurezza della Foggia-San Severo mentre si poteva puntare al raddoppio delle corsie così come fu fatto per l’asse Foggia-Cerignola. Insomma, il detto chi si accontenta gode non si addice al momento. Sarebbe meglio osare e ottenere. Ne vale del futuro della provincia di Foggia.

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