Vanno in “fumo” i sogni di gloria della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Foggia.

Vanno in “fumo” i sogni di gloria della Fiera Internazionale dell’Agricoltura di Foggia.

In passato è accaduto che si è discusso sulla validità e l’opportunità di continuare ad organizzare l’Ottobre Dauno, manifestazione che nel tempo da fiera era diventata un mercatino, ma nessuno avrebbe potuto mai immaginare che la Fiera Internazionale dell’Agricoltura, che ha visto nei suoi oltre settanta anni di storia succedersi Presidente del Consiglio e Ministri all’inaugurazione dell’evento, potesse fermarsi senza vedere aprire i battenti a fine aprile per la settantatreesima edizione. La Fiera parla di motivi non dipendenti dalla volontà dello stesso ente, auspicando un recupero qualora mutassero gli elementi che ne hanno portato il fermo. L’Ente Fiera parla della crisi economica globale, dello spostamento di manifestazioni fieristiche a livello nazionale, dell’assenza di partner storici e della guerra in Ucraina.

Ma quale potrebbe essere la verità? Di sicuro questi fattori possono aver influenzato gli investimenti degli espositori. Ma prima di tirare i remi in barca l’Ente Fiera poteva considerarsi pronto per ospitare una edizione dell’evento più importante dell’anno? Le immagini che vedete sono eloquenti. Il quartiere fieristico è in stato di abbandono totale e non per i fattori elencati prima. Capannoni diventati dei veri e propri ruderi, aree trasformate in luogo di scarico per rifiuti e alcuni di questi che prendono anche fuoco (come testimoniamo), erbacce ovunque e marciapiedi impraticabili.

A tutto questo bisogna aggiungere che il Padiglione utilizzato come Hub Vaccinale è stato da poco dismesso dalla Asl, mentre si lavora su corso del Mezzogiorno per costruire il nuovo ingresso con uffici e parcheggi, rendendo così indisponibile un’altra area espositiva. Insomma, aldilà di tutto, la Fiera Internazionale dell’Agricoltura non sarebbe stata possibile tenerla perché il quartiere fieristico non è in grado di ospitare neanche il mercato settimanale del venerdì. Le spiegazioni dell’Ente non ci soddisfano, anche perché determinate manifestazioni così importanti per il territorio si organizzano con almeno 6-9 mesi di duro lavoro. E non ci accorgiamo di dover tirare i remi in barca solo qualche giorno prima della data ufficiale della fiera.

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