Un forte legame tra il popolo ucraino e quello foggiano rinsaldato dalla presenza del Console.

Un forte legame tra il popolo ucraino e quello foggiano rinsaldato dalla presenza del Console.

Ieri per il popolo ucraino è stata la giornata della memoria, del dolore, della speranza; oggi, invece, quella dell’amicizia con la comunità foggiana. Questa mattina a Palazzo Dogana il Console generale dell’Ucraina ha incontrato i rappresentanti istituzionali per ringraziarli dell’impegno in favore degli ucraini fuggiti dalla guerra e che hanno trovato accoglienza in tanti comuni della provincia di Foggia. Dal Prefetto al Questore, poi i sindaci di Peschici e Rosetto Valfortore in rappresentanza di tutti i comuni che hanno partecipato a quella che è stata una vera e propria gara di solidarietà. Tra gli interventi quello del foggiano Paolo Brescia che il 24 febbraio scorso si trovava proprio in Ucraina quando sono piovuti dal cielo i primi missili. “Ero in Ucraina per progetti riguardanti la formazione dei ragazzi nel settore della ristorazione e alimentazione – racconta il Presidente dell’associazione UCM Italy –  quando mi sono trovato a dover far fronte alla disperazione di tanta gente spaventata da quello che stava accadendo. Mi sono impegnato per creare i primi contatti con il nostro Paese per aprire un primo corridoio umanitario e devo dire che grazie all’aiuto delle autorità foggiane siamo riusciti ad assicurare accoglienza per centinaia di donne e bambini”.

La comunità ucraina oggi conta circa 2500 persone in provincia di Foggia, una piccola parte presente oggi nella sala del Tribunale di Palazzo Dogana.

“Vinceremo questa guerra di libertà che riguarda non solo l’Ucraina – ha sottolineato il Console nel suo intervento-rivolgendosi ai suoi connazionali presenti in sala- e potrete tornare nelle vostre terre, nelle vostre case, con i vostri affetti. Vogliono cancellare le nostre tradizioni, la nostra lingua, la nostra cultura. Ma questo i Russi non riusciranno a farlo. Ci provano da 300 anni ed oggi continuano le loro atteggiamento nazista”, conclude.il Console.

Bruno Arcano

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