Il fuoco sotto la cenere. La politica in attesa, i candidati quasi in vacanza e la città in agonia.

Il fuoco sotto la cenere. La politica in attesa, i candidati quasi in vacanza e la città in agonia.

Il silenzio della politica sulla città di Foggia è come un’aula di un Tribunale dove si attendono i giudici per la lettura della sentenza, tra la speranza di una assoluzione e la comprensibile necessità di una condanna che deve, però, essere letta come una opportunità per azzerare tutto il sistema prima di riavviarlo. In questo caso non ci sono accusatori ed accusati, aldilà dell’aspetto realmente giuridico, ma i cittadini, quelli che sono stanchi di continuare a vivere gli effetti di una politica lontana dalle reali esigenze della comunità. Quindi, sono due le ipotesi al momento: si vota con indicazione dei comizi elettorali entro Ferragosto, oppure non si vota e quindi dovrebbe arrivare un provvedimento del Ministero dell’Interno firmato poi dal Presidente della Repubblica per lo scioglimento del consiglio comunale per mafia. In attesa di tutto questo cosa fanno le segreterie politiche? Fino a prima della notizia della conclusione delle indagini della Commissione di accesso agli atti c’era un particolare fermento, dopo l’annuncio sembra che ci sia stato un congelamento (per modo di dire viste le temperature elevate) delle liste. Foggia, comunque, potrebbe specchiarsi a Manfredonia. Nel centro sipontino i partiti della maggioranza di centro-sinistra, presenti in consiglio al momento dello scioglimento per mafia, hanno fatto un passo indietro lasciando spazio a simboli civici, cosa analoga potrebbe accadere a Foggia considerando che a fare la differenza sono gli uomini e le donne candidati. Quindi, potremmo, ad esempio, non vedere la lista di Forza Italia, decisione che dovrebbe essere condivisa con le direzioni regionali e nazionali ma anche con gli altri partiti di centro-destra. Comunque, fanno sapere dai partiti, che un buon 40% di candidati sono pronti e in molti casi si tratta di rinnovamento totale. Comunque vadano le cose, Foggia non deve perdere l’occasione di cambiare volto e pelle ai palazzi governati dalla politica locale, prendendo il coraggio di fare scelte sganciate da interessi personali, amicizie e clientelismo. Sarebbe un buon punto di partenza.

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