Mainiero non si nasconde e scende in campo per Foggia.
Caparbio o testardo, ha fatto della sua determinazione la sua forza ma a volte anche la sua debolezza. Giuseppe Mainiero non fa fughe in avanti, ma decide di non stare ad aspettare i tempi della magistratura, dei Palazzi istituzionali romani, della politica e stringe un legame ancora più forte con i foggiani. Questo pomeriggio sotto i 38 gradi che la città di Foggia offre intorno alle ore 19, Mainiero ha rivolto un appello ai suoi concittadini dalla piscina del Mirage Village. Non un invito a fare un tuffo, visto il caldo, ma forse quello di lavarsi e levarsi di dosso vecchie logiche che hanno tenuto legata fortemente al palo dello sviluppo questa città. Mainiero parla di spegnere definitivamente il malaffare e di riaccendere le luci della sana e propositiva competizione, con una forma partecipativa della cittadinanza attiva. Il suo assiduo lottatore fuori da Palazzo di Città, oppositore più della stessa opposizione dell’ex Sindaco Landella, sono più le denunce e le segnalazioni su questioni poco chiare che ha fatto il “non consigliere” piuttosto che tutta l’assise consigliare. Oggi, però, è stato il giorno zero, un punto di partenza o ripartenza che Giuseppe ha voluto settare. Lo sanno anche le pietre che Mainiero si candiderà a Sindaco e che la scorsa volta è stata una battaglia contro i mulini a vento, ma ora qualcosa potrebbe essere cambiata. Mainiero ha pregi e difetti. Il pregio più grande è l’onesta e la lealtà, il difetto più evidente è quello di essere molto accentratore, tipico di chi viene da una cultura di destra, quella che negli ultimi anni ha cambiato più volte pelle.