I campani spingono l’armata “rossa” in UE per ottenere il riconoscimento dell’indicazione geografica per il pomodoro.

I campani spingono l’armata “rossa” in UE per ottenere il riconoscimento dell’indicazione geografica per il pomodoro.

Ed ora, per fermare l’armata “rossa” napoletana bisognerà presentare opposizione a Bruxelles, perché il 4 agosto scorso è stata presentata la richiesta di registrazione di indicazione geografica per il pomodoro per la Campania. Insomma, ai proclami sono seguiti i fatti. Da Napoli è partita una sorta di offensiva per ottenere una nuova spinta promozionale per un prodotto sempre meno campano. Le organizzazioni di categoria pugliesi sollevarono una protesta perché tale richiesta fosse bloccata ed, invece, l’iter sta andando avanti e in breve tempo la Campania potrebbe ottenere il riconoscimento dell’UE. In tutto questo la politica svolge un ruolo importante e può continuare a farlo per tutelare un prodotto che viene coltivato principalmente nel foggiano. Parliamo di una coltivazione 7 volte maggiore in Puglia (e quindi principalmente in provincia di Foggia) rispetto alla Campania. Inoltre, il foggiano ha il primato del pomodoro lungo con il 90% di produzione in Capitanata, per cui qualunque prodotto troviamo in giro la stragrande maggioranza viene coltivato nelle nostre terre.

L’azione messa in atto dalla Campania è diretta a recuperare terreno, o meglio visibilità e capacità commerciale su una Puglia sempre più emergente e vincente anche nel campo della trasformazione del prodotto attraverso realtà come RossoGargano.

Attività di marketing che dovrebbero essere messe in atto dalle istituzioni regionali e dalle organizzazioni di categoria, considerando che le aziende fanno molto anche per promuovere le bellezze del territorio portandole in giro per il mondo, sulle tavole di milioni di persone.

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