In un momento di sbandamento della città di Foggia, l’Università può essere sempre più riferimento per una ripresa.

In un momento di sbandamento della città di Foggia, l’Università può essere sempre più riferimento per una ripresa.

Per il Rettore dell’Università degli Studi di Foggia, Pierpaolo Limone, è stato un anno importante, così come lo è stato per tutto l’Ateneo che ha raggiunto traguardi importanti in ambito nazionale con il riconoscimento di risultati che hanno proiettato la comunità universitaria foggiana tra le più importanti del Paese. Un 2021, quindi, che nonostante il perdurare della pandemia può essere considerato positivo. Comunque, non un punto di arrivo, ma di slancio per il futuro. Abbiamo incontrato il Rettore con cui abbiamo voluto toccare alcuni tempi importanti per Foggia e la sua provincia. Magnifico Rettore, cosa può fare l’Università degli Studi di Foggia, che già non ha realizzato, per l’avvenire considerando il momento così delicato del capoluogo dauno e di gran parte della comunità provinciale?
“Dobbiamo dare risposte alle richieste del territorio. Credo che sia questa in sintesi la necessità primaria. E’ necessario costruire figure professionali che siano collegate alle esigenze delle aziende e dello sviluppo di questa comunità laboriosa. Continuerà il nostro impegno in termini di ricerca, dove c’è davvero tanto da fare”.
La pandemia ha frenato velleità di crescita della parte sana di questa provincia. Per il prossimo triennio si prospetto una occasione importante con i fondi per il rilancio.
“Si, è proprio così. Il 40% dei fondi del PNNR saranno destinati al Sud del Paese e dovremo approfittare di questi investimenti che porteranno sicuramente interventi e miglioramenti nei collegamenti e per infrastrutture importanti”.
Dopo il commissariamento del Comune di Foggia è stato percepito uno sbandamento.
“L’università sente questa responsabilità derivante dalla percezione di una città in difficoltà. Ma non può supplire al ruolo di altre istituzioni. Possiamo, però, lavorare per preparare le condizioni per quel rilancio che è alle porte. Non possiamo immaginare una ripresa scollegata dalla conoscenza e la ricerca”.
Quale può essere l’augurio migliore per il 2022?
“Sicuramente quello di vedere sempre più protagonista l’Università e questo territorio, insieme, ma anche garantire alle nostre menti di non andare via da qui per cercare fortuna altrove. Dobbiamo garantire loro, sempre più, delle opportunità per restare a Foggia e questo rappresenta sicuramente un obiettivo per il prossimo 2022”.

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