“Emiliano dovrebbe dimettersi”. Lovecchio evidenzia il comportamento del Governatore pugliese sulla questione dad per il Covid.

“Emiliano dovrebbe dimettersi”. Lovecchio evidenzia il comportamento del Governatore pugliese sulla questione dad per il Covid.

La riapertura delle scuole in questo momento di picco stagionale per il Covid con la variante Omicron che avanza ha scatenato non poche polemiche. Nel fuoco incrociato tra chi avrebbe preferito far restare i propri figli a casa e chi, invece, sostiene la spinta del Governo ad andare avanti, è intervenuto anche l’onorevole Lovecchio che ha evidenziato una affermazione del Governatore Emiliano, ritenuta inopportuna. \”Nessuno può essere obbligato a essere esposto al rischio di contagio se esiste uno strumento, la didattica a distanza, che può ridurre questo rischio. È possibile per i genitori, qualora venga loro negata la dad, impugnare il provvedimento al Tar\”. Queste parole non sono state pronunciate da un anonimo sprovveduto sui social, sottolinea Lovecchio in una nota, ma dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che è un magistrato, quindi un uomo di legge, prima che un governatore.

“Emiliano sta in pratica spronando le famiglie a non seguire quelle che sono le direttive statali, quindi quella che è la legge italiana. Il presidente di un’amministrazione pubblica non può sovvertire il sistema pubblico di cui fa parte, che invece dovrebbe seguire pedissequamente. Il sistema scolastico prevede norme e restrizioni che i dirigenti seguono, rispettano e fanno rispettare. Lavorare in Dad può andar bene se ci si trovi in stato di lockdown, ma Emiliano mira a trasformare la scuola in un capro espiatorio, crea un disaccordo tra le famiglie e l’istituzione scolastica e sprona i genitori a cambiare una normativa perché questa non li rende contenti. La legge è legge, si applica e si rispetta, non viene emanata a caso e soprattutto non è mai contro i cittadini. Emiliano dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione, così interpretata ed esercitata, non ha alcun senso” conclude Giorgio Lovecchio.

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