La disoccupazione, la piaga sociale che alimenta la criminalità. Il Governo deve combattere la guerra alla mafia non solo con le forze dell’ordine.

La disoccupazione, la piaga sociale che alimenta la criminalità. Il Governo deve combattere la guerra alla mafia non solo con le forze dell’ordine.

L’episodio delle ultime ore del 16enne di Cerignola, insieme ad un amico ha raggiunto Barletta per compiere una rapina lasciando casa dove aveva da seguire la didattica a distanza, conferma, purtroppo, uno dei principali problemi del territorio: la piaga della devianza minorile. Ragazzi che si lasciano trascinare dai guadagni facili, come ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti, oppure vengono assoldati dalla criminalità per fare da sentinella in luoghi di “gestione” della mala, ovvero partecipare a delitti dove imparano il mestiere. E se la responsabilità dei minori ricade in capo ai genitori, che hanno grosse difficoltà nel gestirli, quella dei più grandi, che operano senza timore nel compiere rapine, mettere bombe, estorcere danaro alle attività commerciali, ha forse un elemento di base dominante: la disoccupazione. La provincia di Foggia detiene da anni il triste primato di essere uno dei territori con il più elevato tasso di disoccupazione, fattore penalizzante per una stabilizzazione sociale della comunità. Un dato non perfetto considerando le tantissime persone che lavorano senza regolare contratto. A mantenere in piedi l’economia del territorio è il mondo agricolo e in parte quello turistico. Per il resto buio totale. Le poche fabbriche presenti in Capitanata non riescono a soddisfare neanche il 5% del fabbisogno lavorativo. Ecco, perché, la criminalità ci sguazza, approfittando spesso delle difficoltà dei foggiani offrendo loro guadagni facili o sottoponendoli ad usura. Motivo per cui il Governo centrale deve combattere questa guerra sul campo non solo con le forze dell’ordine, ma creando occupazione e sviluppo, la vera arma che può soffocare la criminalità.

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