Omicidio Russo: Si indaga nel mondo dello spaccio. Nessuna pista investigativa viene, comunque, esclusa.

Omicidio Russo: Si indaga nel mondo dello spaccio. Nessuna pista investigativa viene, comunque, esclusa.

L’omicidio di Roberto Russo ha riacceso i riflettori sulla città di Foggia, un agguato che, però, non viene considerato dagli investigatori, almeno secondo i primi elementi raccolti, come un episodio riconducibile alla guerra di mafia tra batterie contrapposte nel capoluogo dauno, ma un regolamento di conti nella gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti in città. Sono state eseguite perquisizioni domiciliari presso le abitazioni di personaggi noti alle forze dell’ordine e che potevano avere dei collegamenti con la vittima, freddata con un colpo di pistola letale alla testa, una vera e propria esecuzione in zona abbastanza trafficata e popolata della città in orario serale di punta. Si arriva ad uccidere anche per questioni di droga? Nulla è da escludere considerando anche il clima che si vive in città e dove le forze dell’ordine con le operazioni “Alto Impatto” stanno restringendo il campo di azione anche per i traffici di droga e lo spaccio al dettaglio. Forse Russo aveva invaso zone minate, oppure non si esclude che possano esserci altre motivazioni alla base, di carattere personale. Quando lo scorso venerdì si è diffusa la notizia dell’omicidio in molti hanno pensato ad una risposta all’agguato ai danni di Antonello Francavilla ed il figlio Mario avvenuto a Nettuno, con il riacutizzarsi della guerra di mala. Ed, invece, l’assassinio del 52enne foggiano Roberto Russo, avrebbe altri connotati. Anche se, soprattutto negli ultimi tempi con i numerosi arresti, la geografia malavitosa foggiana ha subito dei cambiamenti.

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