23 arresti dei carabinieri tra Cerignola, Bari, Brindisi e Potenza. Spaccio, estorsioni e tentato omicidio.

23 arresti dei carabinieri tra Cerignola, Bari, Brindisi e Potenza. Spaccio, estorsioni e tentato omicidio.

Associazione dedita al traffico e allo smercio di sostanze stupefacenti (cocaina, marjuana e hashish), detenzione di armi da sparo, sia comuni che da guerra, anche clandestine, estorsione, ricettazione e tentato omicidio aggravato. E’ il quadro indiziario che ha portato nelle ultime ore all’esecuzione di una misura cautelare personale emessa dal GIP del Tribunale di Bari nei confronti di una organizzazione malavitosa con base Cerignola ma che operava anche in altre zone della Puglia tra Bari e Brindisi e in Basilicata a Potenza. La maxi operazione anticrimine è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, mentre gli arresti sono stati eseguiti dai carabinieri del Comando Provinciale di Foggia e dei Finanzieri dello S.C.I.C.O. di Roma e del G.I.C.O. di Bari. Oltre cento gli uomini impiegati con reparti specializzati per eseguire 22 misure cautelari in carcere, una a domiciliari ed una interdittiva nell’ambito dell’operazione denominato “Cocktail”. Le attività investigative hanno permesso di scoprire tre distinte, ma contigue associazioni dedite al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti con base operativa e logistica a Cerignola ed in rapporti di affari tra loro. Inoltre, è stato identificato uno dei presunti autori di una violentissima aggressione ai danni di un cerignolano, così come le indagini hanno permesso di risalire all’indiziato di tentato omicidio ai danni di un cittadino ghanese, avvenuto nel 2017, a Policoro, dettata da motivi di gelosia; ed infine, un’attività estorsiva ai danni di un commerciante di carburanti. Sono state sequestrate 3 pistole, di cui 2 clandestine, 3 fucili cal. 12 e circa duecento munizioni di vario tipo e calibro, mentre durante una perquisizione, in una cassaforte murata – nella disponibilità di uno dei soggetti indagati – è stata trovata una pistola e oltre 400.000 euro. L’indagato era stato, pertanto, arrestato in flagranza per la detenzione illegale dell’arma. I conseguenti accertamenti bancari hanno permesso di verificare la presenza sul suo conto corrente anche di ulteriori 700.000 euro di presunta provenienza illecita. In relazione a tutte le attività svolte il giudice ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili, quote societarie e compendi aziendali, per un valore di oltre 5 milioni di euro.

 

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