Operazione “Game over”, 82 provvedimenti restrittivi. Duro colpo alla “Società foggiana”

Operazione “Game over”, 82 provvedimenti restrittivi. Duro colpo alla “Società foggiana”

Il messaggio è chiaro, mettere la parola fine alla cosiddetta società foggiana, identificata come la quarta mafia, la più violenta presente in questo momento sul territorio nazionale. Durante la notte oltre 500 carabinieri hanno eseguito una ottantina di provvedimenti restrittivi su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per soggetti ai vertici della mafia foggiana, affiliati e persone vicine alle organizzazioni malavitose attraverso quella che è stata definita operazione “ Game over”, una durissima risposta dello Stato definita dagli stessi inquirenti senza precedenti per attività operative in provincia di Foggia. A confermarlo è lo stesso procuratore capo Antimafia Melillo che da foggiano di origine sin dal momento del suo insediamento poteva fare proclami per un rinnovato impegno nella lotta alla mafia ed invece ha atteso i fatti per far seguire dopo le parole. Perquisizioni e arresti sono stati eseguito non solo nel foggiano ma anche in altre zone d’Italia. Sono 82 gli indagati di cui 81 con restrizione in carcere ed 1 ai domiciliari. Associazione finalizzata alle estorsioni agli imprenditori locali e traffico di sostanze stupefacenti, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla disponibilità di armi da fuoco. Gli arrestati fanno parte di tre batterie della “Società foggiana”.

L’odierna operazione trae origine dal procedimento relativo all’omicidio, di matrice mafiosa, di Roberto Tizzano e al contestuale ferimento di Roberto Bruno, entrambi esponenti di rilievo della batteria “Moretti-Pellegrino-Lanza”, attinti con colpi d’arma da fuoco il pomeriggio del 29 ottobre 2016.

Le sentenze hanno accertato che mandante dell’agguato era stato Francesco Sinesi, in risposta al tentato omicidio perpetrato, in data 6 settembre 2016, ai danni di suo padre Roberto Sinesi, capo storico dell’omonima batteria mafiosa. Il luogo del delitto, bar “All’H24” di Foggia, si è rilevato, a seguito delle indagini compiute, la base operativa centrale del traffico di sostanze stupefacenti.  Seguirono due importanti operazioni, “Decima Azione” e “Decima Bis” fino ad arrivare alle attività delle ultime ore che hanno portato a focalizzare l’attenzione sulle fonti di guadagno illecite della Società foggiana che, secondo le indagini, sono derivanti da due canali: le estorsioni ed il traffico di sostanze stupefacenti che portava nelle casse dell’organizzazione mafioso 7 euro per ogni grammo di cocaina monopolizzando la vendita della droga anche al di fuori del territorio provinciale, partendo da circa 10kg al mese solo per Foggia. Un sistema organizzativo che si basava su riunioni operative ed una fitta rete di spacciatori ed informatori. I profitti erano quantificabili solo per le sostanze stupefacenti in circa 200mila euro al mese.

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