Siamo ad un bivio. Dobbiamo decidere se abbassare lo sguardo o reagire alla cultura della inciviltà. Una scelta da cui non si potrà più tornare indietro.

Siamo ad un bivio. Dobbiamo decidere se abbassare lo sguardo o reagire alla cultura della inciviltà. Una scelta da cui non si potrà più tornare indietro.

Il buio sulla città. Quelle luci spente nelle strade centrali di Foggia corrispondono alle tante attività che hanno abbassato la saracinesca negli ultimi tempi, lasciando un vuoto. Dove c’è vita c’è speranza, dove c’è un negozio, un bar, un locale aperto c’è vita. Foggia è a rischio black-out ma non per l’interruzione della corrente elettrica ma per un buio sociale che sta calando sulla città sempre più dominata da bande di teppistelli, dal racket, dalle rapine, dallo spaccio di droga. Tutto questo nonostante il continuo, duro, contrasto che le forze dell’ordine stanno mettendo in atto. Ma ad ogni arresto, ad ogni azione della magistratura, sembra esserci una risposta della delinquenza di peso maggiore. Quello che preoccupa, oltre alla necessità di dare maggiori energie investigative, è la diffusione di una cultura della illegalità che dilaga nei piccoli gesti quotidiani della gente. Non si rispetta il codice della strada, l’educazione civica è inesistente, il danaro facile e.lo sballo facile hanno un comune denominatore identificato nella droga. Ci si diverte ad incendiare i cassonetti per l’immondizia, oppure a perseguitare un disabile o un animale, oppure a far diffondere il bullismo tanto che gli autori di gesti spregevoli invece di essere puniti dai genitori vengono difesi. Trascorrere il sabato sera a Foggia, come in tante altre città, è diventato pericoloso. Si, pericoloso. Devi scansare petardi che vengono lanciati per divertimento dai balconi, sperare che i motorini non ti travolgono, girare lo sguardo mentre avviene uno spaccio, assistere al perdurare della prostituzione nella zona della villa comunale. Siamo ad un bivio: gettare la spugna non lamentandosi di tutto questo e abbassare lo sguardo dinanzi al diffondersi della illegalità; oppure incominciare dai piccoli gesti unendosi con chi non ha voglia di assistere alla morte di questa città, lottando per cambiare il sistema, reagendo alla inciviltà e denunciando ogni episodio. Siamo di fronte a questa scelta, consapevoli che sia nel primo che  nel secondo caso non si potrà più tornare indietro.

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