50 braccianti agricoli stranieri avranno un regolare contratto, paga e alloggi dignitosi. Un piccolo esempio da seguire.

50 braccianti agricoli stranieri avranno un regolare contratto, paga e alloggi dignitosi. Un piccolo esempio da seguire.

Avranno un regolare contratto di lavoro, con un impegno di 6,5 ore di lavoro e una paga giornaliera di 70 euro lordo. Sarà solo un brutto ricordo le 10 ore in mezzo ai campi e sotto il sole cocente per portare a casa 30 euro, rischiando la vita anche a bordo di mezzi di fortuna utilizzati dai caporali per portarli dalle baraccopoli ai terreni di tutta la provincia di Foggia. 50 cittadini stranieri lavoreranno come braccianti agricoli impegnati nella raccolta del pomodoro, che sarà trasformato dall’azienda Prima Bio di Rignano Garganico in passata di pomodoro biologico con marchio di qualità etico ‘IAMME’ e distribuite nei supermercati del Gruppo Megamark a insegna A&O, Dok, Famila, Iperfamila e Sole365 presenti nel Mezzogiorno. I braccianti stranieri che saranno assunti potranno trovare alloggio nel Villaggio Don Bosco gestito dalla Comunità Emmaus e raggiungere i campi di pomodori nel Gargano con un mezzo di trasporto messo loro gratuitamente a disposizione. Meglio di così non poteva andare per i 50 fortunati. Si, perchè saranno solo una piccola, piccolissima parte che troverà la strada del lavoro con tutti gli elementi che rendono più umano e meno faticoso il lavoro nei campi. Resta la piaga dello sfruttamento da parte del caporalato che continua a tenere sotto scacco la manodopera extracomunitaria nelle campagne. Anche se qualcosa sta finalmente cambiando e, grazie anche all’esempio di queste impresa, altre aziende stanno adottando azioni che consentano ai braccianti agricoli di lavorare in modo dignitoso senza rischiare la vita.

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