Foggia piange Filippo Fedele.

Foggia piange Filippo Fedele.

È morto all’età di 58 anni Filippo Fedele. Già Presidente dell’Avis Foggia dal 2000 al 2009. Dirigente della Barilla, ha vissuto dedicando la sua vita al volontariato, all’impegno sociale e alla cultura. L’Avis ricorda così l’ex Presidente: “È stato il presidente ideale, uomo dalle mille idee che prendeva le sue decisioni con coraggio e fermezza. Un presidente che è stato sempre un punto di riferimento per tutti: per il consiglio, per i donatori e per i volontari. Con il suo impegno, con il suo coinvolgimento ha dato testimonianza che insieme si possono fare grandi cose”. Durante il suo mandato ha messo in campo tante proposte: dalle campagne pubblicitarie con gli artisti del territorio alla sponsorizzazione della squadra di pallavolo maschile. La gloriosa Avis Villa Igea che raggiunse la B1. Durante il fine settimana era sempre al palazzetto Preziuso con i ragazzi del servizio civile e tutti i giovani avisini per fare il tifo. Perché Filippo con i giovani aveva un rapporto speciale, grazie a lui è nato il gruppo giovanile. Viveva praticamente nelle scuole: organizzava incontri con i ragazzi per sensibilizzarli alla donazione. Rosa Carella, attuale consigliere Avis e responsabile gruppo giovanile negli anni della presidenza Fedele, ricorda che durante i suoi interventi nelle scuole lasciava il microfono e si avvicinava ai ragazzi per guardarli negli occhi e con il suo entusiasmo riusciva a trasmettere l’amore per la donazione. Il suo obiettivo principale era garantire l’autosufficienza del sangue nell’ospedale e durante la sua presidenza si raggiunsero numeri da record. Impegnato nel sociale, in particolare sempre vicino alle persone che soffrono. Nicola Pistoia ricorda così Filippo fedele: “Sei stato un grande Presidente e per me hai fatto tanto durante la mia malattia.” Molto attivo anche nel settore della cultura, nel 2016 presentò con Rita Colucci un libro dal titolo “Dal quel momento in poi…” dove Sonia Mancini, giornalista di La7, nella sua prefazione introduce così il libro: “Come molti di noi, arrivati all’età matura, Filippo e Rita si sono chiesti se sia davvero valsa la pena vivere e, soprattutto, se lasceranno un’eredità migliore o peggiore di quella che loro hanno ricevuto. Da quel momento in poi… è un rileggere il passato, rimettere ordine i ricordi per vederli in prospettiva diversa. Per fare chiarezza.” Poi quella passione per la satira che viene da molto lontano. Precisamente dal 1979 quando, con Alberto Mangano e Raffaele Vescera, conduceva “Fumetto” su radio Luna, la prima emittente radiofonica foggiana. Impegnato politicamente per affermare i valori della legalità. A fine anni novanta seguì la nascita del partito di Antonio Di Pietro “Italia dei Valori” di cui fu referente per la regione Puglia. E poi la sua grande passione per il calcio e in particolare il suo amore viscerale per il Calcio Napoli. Raffaele Raja, il suo amico del cuore e di tante trasferte al San Paolo, oggi stadio Diego Armando Maradona, lo saluta così sui social: “oggi sei volato in cielo portandoti via una parte di me”.

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