L’edilizia è il settore dove si registrano più decessi a seguito di incidenti sul lavoro. La Puglia la regione con il maggior incremento di morti bianche.

L’edilizia è il settore dove si registrano più decessi a seguito di incidenti sul lavoro. La Puglia la regione con il maggior incremento di morti bianche.

Il dato preoccupa e invita ad una maggiore attenzione sulle conseguenze di superficiali azioni di prevenzione dai rischi determinanti dal lavoro. La Puglia è tra le regioni con l’indice di incidenza più alto in Italia (insieme a Campania, Basilicata, Umbria, Molise ed Abruzzo) con un +25% rispetto alla media nazionale per le morti bianche. Una situazione difficile e che, nonostante lo sforzo delle istituzioni di offrire opportunità per le aziende che investono nella sicurezza sui luoghi di lavoro, si registrano tanti episodi, considerando anche che a causa della pandemia lo smart working avrebbe dovuto ridurre l’esposizione dei lavoratori. A tutto questo ci aggiungiamo i controlli che forze dell’ordine ed Ispettorato del lavoro stanno effettuando con una certa continuità, ma episodi come quello dell’operaio morto a Vieste mentre operava per la raccolta dei rifiuti continuano a verificarsi. Nei primi 6 mesi del 2021, quindi, maglia rossa per la Puglia e, quindi, per la provincia di Foggia. L’edilizia resta il settore dove si registrano più decessi (51 in tutta Italia) e a seguire quello del manufatturiero (41 morti) e il trasporto e la gestione dei magazzini. L’assistenza sociale ed il settore della sanità chiudono la speciale classifica nazionale con 13 decessi. A perdere la vita sono soprattutto persone con età compresa tra i 45 ed i 64 anni e solo il 10% del dato complessivo sono donne, mentre circa il 15% sono stranieri.

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