Scioglimento Comune di Foggia per mafia, Cavaliere: “Era impensabile che la criminalità rinunciasse alla Pubblica Amministrazione”.

Scioglimento Comune di Foggia per mafia, Cavaliere: “Era impensabile che la criminalità rinunciasse alla Pubblica Amministrazione”.

Sullo scioglimento per mafia del consiglio comunale, lo sfidante alla poltrona di Sindaco poi occupata da Landella, evidenzia alcuni aspetti importanti. Pippo Cavaliere racconta così la situazione a Foggia. “La decisione di sciogliere il Consiglio Comunale di Foggia certifica amaramente come corrotti e mafiosi abbiano impoverito la Città, imprimendole un marchio infamante che la stragrande maggioranza dei foggiani non merita e mettendo a rischio il futuro dei nostri figli.
La decisione del Consiglio dei Ministri non costituisce affatto una sorpresa: va inquadrata in un contesto ben più ampio che parte dallo scioglimento del consiglio comunale di Monte Sant’Angelo, cui hanno fatto seguito in cascata quelli di Mattinata, Manfredonia, Cerignola ed infine quello della città capoluogo, Foggia, un caso più unico che raro.
Abbiamo assistito ad una manovra di accerchiamento, partita da lontano. Lo Stato, dopo anni di sottovalutazione del fenomeno criminale in Capitanata, ha finalmente deciso di affrontare con la dovuta determinazione quella che, a livello nazionale, è stata definita la “quarta mafia”, tra le più agguerrite e pericolose presenti nel territorio nazionale, come ha più volte ricordato il procuratore nazionale antimafia, Cafiero de Raho.
I segnali inquietanti riguardanti la Città di Foggia erano presenti e noti a tutti da tempo. In questi ultimi anni ed in più occasioni, infatti, avevo denunciato come il condizionamento e l’ingerenza delle attività criminali avessero inquinato in profondità il nostro sistema economico, al punto da precludere qualsiasi ipotesi di sviluppo economico, sociale e culturale. La Città si trova infatti stabilmente posizionata negli ultimi posti delle classifiche italiane. Era mai pensabile che una criminalità così spregiudicata rinunciasse ad estendere la sua azione nelle pubbliche amministrazioni? Ricordo che all’indomani delle ultime elezioni comunali denunciai pubblicamente presenze inquietanti davanti ad alcuni seggi elettorali, in forma di veri e propri presídi da oltrepassare per raggiungere la cabina elettorale. Per non parlare della gestione degli alloggi popolari da parte della criminalità, come evidenziato nella recente operazione “Decima azione bis”.
Questo è il giorno più amaro della storia recente della nostra comunità. Ma è anche il giorno di una possibile ripartenza e rinascita. Da parte mia esprimo gratitudine allo Stato e a quanti lo servono, per l’encomiabile sforzo compiuto in questi ultimi anni per contrastare il degrado imperante e per restituire dignità alla Città di Foggia. Sono sicuro che è la stessa riconoscenza che provano tutti i cittadini onesti, che sono –lo ripeto- la grandissima maggioranza”.

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