Da interrogatorio di Iaccarrino emergono conferme e contraddizioni sul “sistema tangenti”. L’ex Presidente del Consiglio comunale di Foggia è stato sentito dal giudice anche su vicenda Landella.

Da interrogatorio di Iaccarrino emergono conferme e contraddizioni sul “sistema tangenti”. L’ex Presidente del Consiglio comunale di Foggia è stato sentito dal giudice anche su vicenda Landella.

Chiesto rinvio per controesame da parte della difesa a lunedi 18 ottobre nel pomeriggio. Si è concluso poco fa l’interrogatorio di Iaccarrino dove sono emerse conferme e contraddizioni. Da prime informazioni trapelate nell’ambiente pare che Iaccarrino avrebbe evidenziato come in Comune tutti fossero a conoscenza del “sistema tangenti” e che i consiglieri ritenuti estranei lo sarebbero stati non per loro volontà ma perché esclusi dal “sistema”, tecnostruttura compresa.

L’ex Presidente del consiglio comunale è stato chiamato in tribunale per rispondere alle domande del giudice in merito alla vicenda che ha portato ai domiciliari Iaccarrino con l’accusa di corruzione, tentata induzione indebita e peculato. Ma l’attenzione è stata rivolta anche alla seconda parte della mattinata, quella non cui è stato sentito per le accuse dirette all’ex sindaco di Foggia. Landella, arrestato a maggio, dovrà rispondere di corruzione e tentata concussione nei riguardi un imprenditore nell’ambito dell’appalto per la pubblica illuminazione. A riguardo Iaccarrino avrebbe ribadito al giudice le dinamiche della vicenda con protagonista Landella ed un sistema, che gli inquirenti hanno sottolineato nell’ordinanza, si sarebbe radicato tra alcuni consiglieri comunali ed altre componenti del Comune di Foggia. Ricordiamo che il giudice aveva rigettato ai primi di settembre l’istanza di legali di Landella riguarda la inammissibilità di alcune intercettazioni telefoniche ed un trojan installato sul telefonino di Iaccarrino.

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