Aeroporto Gino Lisa. E’ tempo di atti concreti. Il silenzio della Regione e le richieste del Comitato.

Aeroporto Gino Lisa. E’ tempo di atti concreti. Il silenzio della Regione e le richieste del Comitato.

Foggia. Non è una semplice sensazione, ma un dato di fatto, considerando che continuano a trascorrere mesi ma di novità per lo scalo foggiano non se ne vedono. Prima era l’allungamento della pista che frenava gli accordi perché non era possibile far transitare aerei più grandi, poi l’annuncio della sede della Protezione Civile regionale. Ma a conti fatti resta il nulla per rendere attivo l’aeroporto in favore della comunità, ricordando a tutti che la Capitanata è tra le province più estese d’Italia (considerata una micro regione), che anche quest’anno il turismo in provincia di Foggia ha fatto registrare il dato più importante di tutta la Puglia, che ci sono mete religiose conosciute in tutto in mondo, che è in atto uno sviluppo del sistema agro-industriale dove necessita avere uno scalo merci, ma anche di opportunità di scambi commerciali con rappresentanti di aziende che evitano di fermarsi a Foggia perché non funziona l’aeroporto. Fatti che, comunque, conosciamo bene e che sono stati discussi durante l’assemblea del Comitato “Vola Gino Lisa” che ha evidenziato come Aeroporti di Puglia continui a non considerare l’aeroporto foggiano come uno scalo di opportunità avviando fasi di programmazione per il futuro. In pratica, siamo fuori da ogni prospettiva regionale. Per questo il Comitato ha voluto indirizzare al Governatore Emiliano delle richieste molto precise.

 

“Chiediamo di inserire nel prossimo Consiglio di Amministrazione di Aeroporti di Puglia Spa, attualmente in attesa di formazione, un rappresentante del territorio di Capitanata che sia sua espressione concreta e condivisa e dunque non un burattino politico da poter condizionare, affinché anche il nostro territorio (e dunque il Gino Lisa) abbia finalmente un suo vero e competente rappresentante territoriale”. Inoltre il Comitato chiede di monitorare la questione dei costi per l’aviazione generale, con invito immediato a riportare detti costi a livelli competitivi, eventualmente anche risolvendo il contratto di sub concessione con l’attuale società e di chiarire ed esternare la volontà di attivazione di voli commerciali per lo sviluppo dello scalo di Capitanata.

E’ il momento che la politica si muova con atti concreti. Servono i vettori per avviare almeno il primo collegamento con Milano.

 

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