Operazione “Gargano Nostrum”. 14 persone ai domiciliari con l’accusa, a vario titolo, di disastro ambientale e combustione illecita di rifiuti.

Operazione “Gargano Nostrum”. 14 persone ai domiciliari con l’accusa, a vario titolo, di disastro ambientale e combustione illecita di rifiuti.

L’operazione coordinata dalla Procura di Foggia è stata denominata “Gargano Nostrum” con l’impegno del Nucleo Speciale d’Intervento del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera ed ha portato all’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari: Dieci sono accusate di disastro ambientale e 4 di combustione illecita di rifiuti. Attività di accertamento durate a lungo e che hanno permesso di mettere la parola fine ad un sistema che era stato messo in atto ai danni della costa garganica per circa 60 chilometri di spiaggia, tra Chieuti e Capojale.

Mesi di indagini e di raccolta di informazioni che hanno portato al sequestro di, 10 impianti di mitilicoltura, 30 milioni di metri quadrati, un’area demaniale marittima occupata abusivamente con un impianto di mitilicoltura ed altre due terreni nei comuni di Lesina e Cagnano Varano.

La Procura locale ha definito l’inquietante scoperta un vero e proprio disastro ambientale che sarà difficile da recuperare e, soprattutto, in breve tempo. Quell’area marittima, così come la spiaggia, erano considerate dai bagnanti come un’isola felice più distante dalla confusione delle mete più gettonate del Gargano.

Serviranno risorse importanti, oltre ai 250mila euro già stanziati dalla Regione Puglia. Un gesto che può essere definito criminale e che mette a rischio l’ecosistema.

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